LETTERA DI ERECHIM

Il giorno 19 Giugno 2011 i giovani del Comitato Veneto Del Rio Grande do Sul – COMVERS si sono riuniti nel Consiglio Comunale della città di Erechim /RS dove hanno discusso diverse questioni relative ai problemi dei giovani veneti nel mondo.

Anzitutto, urge sottolineare che è stato con grande dispiacere che abbiamo visto la decisione di non estradare Cesare Battisti. Anche se tutte le nostre associazioni hanno già manifestato a suo tempo La loro opinione, vogliamo rafforzare la nostra indignazione per il trattamento datto a questo caso, che purtroppo ha già dato origine a rappresaglie ingiustificate sfavorevole alla comunità veneta brasiliana.

La preoccupazione principale dei giovani veneti del Rio Grande do Sul, tuttavia, è legata al fatto del requisito della terza generazione per la partecipazione dei giovani ai progetti finanziati dalla Regione Veneto come stabilito nella Legge Regionale 9 gennaio 2003, n. 2 (BUR n. 4 / 2003). Considerando che la nostra immigrazione è antica (1875 al primo Novecento), ci sono pochi adatti alle esigenze della legge (18 a 39 anni, fino alla terza generazione).

La discussione ha progredito sulla possibilità di una smobilitazione dei gruppi giovani delle associazioni, che provocherà, nel futuro prossimo, la chiusura di praticamente tutte le associazioni. Si suggerisce che, dato che la legge regolamenta il rientro in Italia, i requisiti siano applicati unicamente per questo scopo e non per creare una scadenza per il riconoscimento dell’origine veneta.

Sottolineiamo che siamo più di 40 associazioni, che coinvolgono oltre 2000 giovani, che nella sua maggioranza appartengono alla 4o o 5o generazione, e nonostante questo, si considerano veneti.

Queste associazioni hanno i suoi propri progetti, sia in Veneto che in Brasile, non finanziati dalla Regione, per la diffusione della cultura veneta e lo sviluppo delle relazioni economiche tra le due realtà, come ad esempio corsi di gastronomia, vinificazione di vigneti italiani, scambi di giovani imprenditori, concerti di musica, tra altri.

Per quanto riguarda le possibili ragioni economiche per mantenere il limite, dobbiamo ricordade che, escludendo l'Unione europea, il Brasile è il quarto partner commerciale individuale d'Italia, dietro solo gli Stati Uniti, Cina e India, secondo dati forniti dalla Regione Veneto. Grosse aziende brasiliane sono ora sotto il comando di giovani imprenditori di origine veneta che, essendo oltre la terza generazione, sono esclusi dai progetti che potrebbero fornire legami commerciali più stretti tra Brasile e Veneto. Quindi, è d’interesse del Veneto che questo limite sia rimosso.

Infine, vogliamo enfatizzare che i giovani rappresentano la continuità delle associazioni veneti nel mondo e chiedono il riconoscimento per il loro lavoro. Il problema affrontato oggi dal Brasile e da altri paesi che hanno ricevuto i primi movimenti dei migratori veneti saranno presto di tutti i paesi, se non viene rimosso il limite imposto dalla normativa regionale. Quindi, chiudiamo con una semplice domada: Il governo Veneto desidera veramente la continuità dell'associazionismo Veneto nel mondo?

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